18/04/21

"Sai, non sapevo..."

  

 

"Sai, non sapevo sarebbe potuto accadere."
"Cosa?"
"Di sentirmi così, in questo modo."
"Cioè rilassata? In pace? Felice di essere in compagnia dell'uomo più figo della terra?"
domandò lui guardandola divertito e esaltando la sua ironia con una furba danza delle sopracciglia.
"Sciocco! No, di sentirmi, ecco. Di sentire la vita scorrermi, pervadermi, correre, respirare. Mi sembra di percepire il dividersi delle cellule, il sangue che scorre nel cuore e arriva fino alle dita dei piedi. Il vibrare del mio timpano, lo stringersi e rilassarsi delle mie labbra mentre ti parlo. Il vedere con questi occhi il mondo, te, questo giorno splendido come fossi affacciata dai miei occhi. Mi sento di esistere come creatura, come involucro abitato dall'anima. Io ti vedo ma ho consapevolezza di me, del mio respirare, dei miei sbagli, della gioia degli istanti, dei miei dolori, dei sassi sotto i piedi,di ciò di cui ancora provo vergogna."
"Ti capisco."
"Davvero o lo dici tanto per dire?"
"No, no. Dico sul serio. Ti capisco perché anche io mi sento esistere. Mi sento. Sono concreto alla luce del sole e assisto pure io in questo involucro alla prova della mia consapevolezza."
"Come ti fa sentire tutto questo?"
"Felice. Felice di esistere in tua compagnia."
Si sorrisero, di quei sorrisi che sono già abbracci, che sanno già di baci.
I mignoli si intrecciarono mentre entrambi i loro volti venivano colorati di sole e di cielo.

(CP)

17/02/21

Verso la foce

 

 
 
"Quanti inverni restano da passeggiare? Quanti ne abbiam già percorsi insieme tenendo al caldo le mie mani sotto il tuo braccio?"
"Cosa importa? Siamo giunti fin qui come due affluenti nel fiume della vita e non posso fare altro che desiderare con te ogni passo verso la foce."
"E poi il mare?"
"E poi l'immenso. Purché sia con te."
"Allora ti stringo ancora un poco, così non devi aspettarmi."
"Ti aspetterei alla foce con la luce negli occhi. Io al mare non ci vado senza di te. Lo sai."
"Lo so, dimentichi sempre qualcosa a casa." la sua voce rideva dolce.
"Tranne una. Una non l'ho mai dimenticata."
Il braccio di lei si strinse ancora più forte.
Il freddo non sembrava più così spiacevole.
(CP)

12/08/20

Mia madre.

 Capo Colonna, Crotone, 11 agosto 2020.


27/07/20

Rosso ciliegia


La vedo immersa nel verde, spicca ai miei occhi come nessun altro frutto del bosco. Sembra che nessuno la noti, eppure è lì, nell’evidenza della sua semplice, imbarazzante bellezza.
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Ha levigata e morbida epidermide, da accarezzare con estrema delicatezza; col dorso delle nocche, e non col palmo, per mantenerne inalterato il velluto della sua superficie setosa.
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...e poi sono due. Come il tocco di gote, l'incontro di sguardi, l'intreccio di nocche. Due, ma con un unico approdo al ramo.
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15/06/20

Repetita iuvant

Due giorni all’esame, il primo del suo percorso di studi. Cosa passi per la testa a un tredicenne in quei momenti non saprei. Ricordo molto poco della mia terza media. Nelle ultime ore, tuttavia, ho rivissuto un po’ di quella giovanile agitazione: la seconda rivoluzione industriale, Giovanni Verga, l’Iraq, i terremoti, Pablo Picasso, la Tour Eiffel, i circuiti, l’uomo e l’ambiente... collegamenti e concetti da ripassare, da fissare in mente come tracce indelebili.
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