17/03/12

Riflessione cromatica

E' iniziata da un sonnolento pomeriggio al porto vecchio della mia città, con uno scatto svogliato dal contenuto semplice e in fondo già visto. Post-produco la foto cercando di valorizzarne i colori di fine giornata, così come li ricordo:



Dopo di che tento la conversione in bianco e nero, utilizzando per la prima volta le curve di PS (da pigrissimo conoscitore dei mezzi di post-produzione, tendo ad applicare un nuovo strumento, seppur indispensabile come in questo caso, ogni 'morte di Papa'). Pur consapevole di avere ancora un'enormità di strada da percorrere per ottenere un biancoe e nero come si deve, il risultato mi soddisfa parecchio. Non avevo mai tirato fuori dei contrasti così efficaci:



Un amico fotografo mi dice che in effetti la foto a colori ha molte più informazioni, in questo caso, di quella in bicromia. Ma io continuo a guardarla e mi piace, mi trasmette qualcosa in più, forse proprio perchè mancano i colori e mi concentro sulle forme. Un modo essenziale di rappresentare la realtà, più vicino alla scrittura, a quella forma di racconto visivo che apprezzo maggiormente.
Forse sta cominciando per me una nuova fase fotografica, quella verso cui, inconsapevolmente, ho sempre teso.
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4 commenti:

mauròs ha detto...

Preferisco la versione B&N. Credo che il contenuto, per questo soggetto e il suo contorno, sia meno canonico utilizzando questo tipo di sviluppo in PP. Forse i bianchi un pò pelati sul lato cabina, ma in generale è una gradevole foto;
Ciao
Mauro

Giuliano M. ha detto...

Ciao Mauro,
mi fa piacere tu abbia apprezzato.
Diciamo in effetti che questa era una situazione da filtro gnd, che non avevo al momento dello scatto, e quei bianchi erano troppo forti rispetto al resto.
Con le bruciature e la perdita di dettaglio bisogna doverci scendere a compromessi in casi simili, soprattutto se non si ama, come me, intervenire in modo selettivo in pp.

Denise Cecilia ha detto...

Al di là della foto specifica, sulle cui caratteristiche non posso dir nulla; uno dei motivi per cui amo il bianco & nero è quello che citi tu: dà una lettura non deficitaria, ma al contrario focalizzata in modo preciso su alcuni aspetti (forme, solidità, dettagli) e non su altri, talvolta distraenti (colori magari sgargianti che però non veicolano tratti significativi di un oggetto, lo esaltano soltanto, acriticamente).

Se non ci risentiamo, serena Pasqua.

Giuliano M. ha detto...

Grazie Cecilia, degli auguri che ricambio e del tuo commento molto gradito, un caro saluto!