La terza ed ultima parte dell'intervista a Ferdinando Scianna durante il Corigliano Calabro Fotografia 2012. Un ultimo doveroso ringraziamento va agli amici Giulio Maletta per le riprese video e Stefano Mosella per le foto scattate.
Corigliano Calabro, 30/06/2012
9) Nel 1998 pubblica Bestie,
libro in cui manifesta fotograficamente il suo interesse, il suo amore, verso
il mondo animale. Quanto, secondo Lei, ha influito in questo l’aver trascorso
infanzia e giovinezza nel mondo contadino di Bagheria, dove persone e animali,
in quegli anni, convivevano inevitabilmente? (penso ad esempio alla casa di Zu
Sariddu o, aneddoto delizioso e drammatico a un tempo, al suo “principio sì
giolivo” per cui Lei stesso si definisce “fratello di latte di un cane”).
In realtà, il libro sugli animali
non l’ho ancora pubblicato, lo sto preparando.
E purtroppo non ho mai conosciuto
quel fratello di latte…
Certo che ha influito l’aver
vissuto a Bagheria. In fondo questa conversazione gira intorno al fatto che un
fotografo non nasce da un cavolo, o se nasce da un cavolo è figlio di quel
cavolo. Le mie fotografie di animali non sono diverse dalle mie fotografie di
donne. Quando ho cominciato con le foto di moda, qualcuno ha parlato della
“sensualità” del mio sguardo sulle donne. Ma che vuol dire? Non penso che un
fotografo, se è un fotografo, porti uno sguardo sensuale solo se fotografa le
donne. Se ha uno sguardo sensuale ce l’ha anche se fotografa la Sicilia nera, i paesaggi o
gli animali. La sensualità nello sguardo non ha necessariamente a che fare con
l’oggetto. E’ chiaro che io ho uno sguardo sensuale sulle donne, perché sono
vissuto in un mondo nel quale le donne erano irraggiungibili, erano frutto di
una tensione erotica contraddetta. Così c’è chi dice che nelle mie foto di
donne c’è questa aria di desiderio, qualche volta di violenza palpabile. Ma se
tu vivi in quel contesto, da lì viene la tua maniera di guardare le donne, ma
viene anche dal fatto che intorno a te ci sono gli animali, c’è tuo nonno che
ammazza la gallina davanti a te… Tutto questo ha a che fare con una complessità
di esperienze esistenziali, visive, emotive, culturali che ti determinano.
Sarebbe quindi ben strano che io, essendo nato a Bagheria nel 1943 e avendo
vissuto le propaggini della fine del mondo contadino, non fossi interessato
agli animali. Ce n’erano una quantità intorno a me! Ero interessato agli
animali, alle donne, al sole, al mare, a tante cose, ecco.
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