29/10/13

"Per modum suffragii" ed altre facezie...


Ero nella Chiesa Matrice di San Giovanni in Fiore lo scorso 21 settembre, durante la giornata di inaugurazione del IV Meeting di Fotografia della città omonima. Gironzolavo con la fotocamera al collo, ammirato dalla bellezza di quel luogo sacro che visitavo per la prima volta, quando la statua lignea di un Cristo morto nella navata di sinistra ha attirato la mia attenzione. Le sculture di soggetto sacro mi affascinano sempre, per la loro carica drammatica ed il significato spirituale che si portano dietro. Quella che mi apprestavo a fotografare in quell’istante non faceva eccezione. Il corpo privo di vita di un uomo, col capo reclinato su un basamento anch’esso scolpito in un unico blocco di legno. Bellissimo!
Lo scatto che mi porto a casa, per la verità, non mi soddisfa affatto. Un’amica, però, lo apprezza e mi fa notare come, a guardar la foto con occhio scevro da retaggi culturali, quell’immagine potrebbe raffigurare anche soltanto un uomo che riposa, o dorme, perchè molto stanco. Vero! Mi dimentico sempre che ogni iconografia è differente da paese a paese, da mente a mente, e che anche un volto così “scontato” per un occidentale potrebbe non esserlo per chi sa guardare con occhi diversi.


Ieri ero di nuovo nella stessa chiesa. Questa volta, però, un’immagine differente ha fatto accostare l’occhio al mirino della mia fotocamera. Qualcosa che ha riportato la mia memoria indietro negli anni, quando non ero ancora un adolescente. Lo ricordo bene: ero all’entrata di una chiesetta nella città di Assisi, notai un cartello con un elenco ben ordinato affisso sul portale: nient’altro che... un prezziario! Per ogni funzione religiosa era riportato il costo corrispondente. Credo avessi intorno agli 11 anni. Fu la prima volta che iniziai a pormi domande sulla religione cattolica e su i suoi principi. Ripensando a quel giorno di tanti anni fa, e riguardando la scena che ieri mi ha fatto scattare la fotografia, mi viene ora naturale associarvi la scritta che campeggia spesso all’entrata di molti bar: “fare lo scontrino alla cassa prima di consumare”.
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E mentre rifletto su come ancora oggi tanta gente sia disposta a credere che un’offerta in denaro possa contribuire alla remissione dei peccati compiuti in vita da chi non c’è più, la scena successiva mi dà conferma di come, in fondo, tutto può avere un prezzo, anche la preghiera di un fedele sotto forma di candela (elettrica) accesa davanti a un cuore di Gesù.


Per fortuna c’è anche chi, come è successo a me lo scorso 21 settembre, sa accostarsi ai luoghi e alle immagini sacre con lo stupore che spinge a fotografare specifici dettagli. Certo, questo signore lo faceva in modo molto più tecnologico di me (che con un display touch-screen non so neppure comporre un numero telefonico...), e più probabilmente con intenti diversi dai miei: chissà, mi domando, che non sia già iniziata l'era dei santini digitali...

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