Ero nella Chiesa Matrice di San Giovanni in Fiore lo scorso
21 settembre, durante la giornata di inaugurazione del IV Meeting di Fotografia
della città omonima. Gironzolavo con la fotocamera al collo, ammirato dalla
bellezza di quel luogo sacro che visitavo per la prima volta, quando la statua
lignea di un Cristo morto nella navata di sinistra ha attirato la mia
attenzione. Le sculture di soggetto sacro mi affascinano sempre, per la loro
carica drammatica ed il significato spirituale che si portano dietro. Quella
che mi apprestavo a fotografare in quell’istante non faceva eccezione. Il corpo
privo di vita di un uomo, col capo reclinato su un basamento anch’esso scolpito
in un unico blocco di legno. Bellissimo!
Lo scatto che mi porto a casa, per la verità, non mi
soddisfa affatto. Un’amica, però, lo apprezza e mi fa notare come, a guardar la
foto con occhio scevro da retaggi culturali, quell’immagine potrebbe
raffigurare anche soltanto un uomo che riposa, o dorme, perchè molto stanco.
Vero! Mi dimentico sempre che ogni iconografia è differente da paese a paese,
da mente a mente, e che anche un volto così “scontato” per un occidentale
potrebbe non esserlo per chi sa guardare con occhi diversi.
Ieri ero di nuovo nella stessa chiesa. Questa volta, però,
un’immagine differente ha fatto accostare l’occhio al mirino della mia fotocamera.
Qualcosa che ha riportato la mia memoria indietro negli anni, quando non ero ancora
un adolescente. Lo ricordo bene: ero all’entrata di una chiesetta nella città di Assisi, notai un
cartello con un elenco ben ordinato affisso sul portale: nient’altro che... un
prezziario! Per ogni funzione religiosa era riportato il costo corrispondente.
Credo avessi intorno agli 11 anni. Fu la prima volta che iniziai a pormi domande
sulla religione cattolica e su i suoi principi. Ripensando a quel giorno di
tanti anni fa, e riguardando la scena che ieri mi ha fatto scattare la
fotografia, mi viene ora naturale associarvi la scritta che campeggia spesso
all’entrata di molti bar: “fare lo scontrino alla cassa prima di consumare”.
.
.
E mentre rifletto su come ancora oggi tanta gente sia disposta a credere che
un’offerta in denaro possa contribuire alla remissione dei peccati compiuti in
vita da chi non c’è più, la scena successiva mi dà conferma di come, in fondo, tutto
può avere un prezzo, anche la preghiera di un fedele sotto forma di candela
(elettrica) accesa davanti a un cuore di Gesù.
Per fortuna c’è anche chi, come è successo a me lo scorso 21
settembre, sa accostarsi ai luoghi e alle immagini sacre con lo stupore che
spinge a fotografare specifici dettagli. Certo, questo signore lo faceva in
modo molto più tecnologico di me (che con un display touch-screen non so
neppure comporre un numero telefonico...), e più probabilmente con intenti
diversi dai miei: chissà, mi domando, che non sia già iniziata l'era dei santini digitali...
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