Riguardare l’archivio è un esercizio
che andrebbe fatto con una certa regolarità. Offre l’opportunità di riconsiderare
altri scatti che non avevi lavorato in principio. E ti riporta indietro nei
ricordi…
E’ la sera del 4 aprile 2014, il primo
compleanno di Radio Barrio. Siamo al Circolo Arci di Cutro. Oltre alla diretta
della web radio, la serata sarà animata dal concerto di Erin K, cantautrice
folk inglese. E’ lì di passaggio non programmato, fra le tappe del suo tour in
Italia. Mi dicono che è brava, e bella, anche. Ha un’acconciatura particolare,
che ricorda una Pippi Calzelunghe in versione rosa shocking…
Giro incuriosito fra gli
strumenti sul palco, prima dell’inizio. Percussioni, strumenti a corde ed anche
un insolito carapace di testuggine:
Poi la vedo, è davvero bella. E
difatti le prime foto che le faccio sono su richiesta: ammiratori dell’ultimo minuto
si mettono in posa accanto all’artista, imponendomi quasi di ritrarli… Pochi
minuti ed inizia il concerto. Primissima fila per me, e una gran calca alle mie
spalle. Comincia la musica… un’autentica rivelazione! Erin ha una vocalità
eccezionale, calda e delicata allo stesso tempo. E una musicalità innata! Cosa
si può fare con la voce e pochi strumenti purchè ben orchestrati!
L’accompagnano Brian Radock,
strepitoso percussionista, e Danielle Sullivan, ai cori e vari strumenti. Un
trio strepitoso, dove la sintonia e l’amicizia producono esecuzioni deliziose,
gioiose, piene di ritmi e melodie che non finirei mai di ascoltare (mentre
scrivo, per altro, sto ascoltando proprio il cd preso alla fine dell’esibizione):
Quello che riesce a fare Brian,
anche dal punto di vista scenico, poi, è davvero divertente, oltre che
tecnicamente impeccabile. Le espressioni del suo volto, dopo tutto, la dicono
lunga sull’istrionia del suo modo di fare:
Ma è quella di Erin che, a
guadarla dal mirino della fotocamera, affascina e ti resta impressa, come se
stesse guardando chissà dove, fra le pieghe della sua ispirazione:
La serata procede, con il totale
coinvolgimento del pubblico, che applaude e incita i tre a continuare. Io,
nonostante la non facile posizione troppo a ridosso degli artisti e
praticamente appiccicato a sardina al pubblico del piccolo locale, cerco di cogliere
altri momenti significativi del concerto:
L’ultimo scatto è la foto-ricordo
che Erin and friends mi chiedono di fare. Mentre io, inevitabilmente, continuo
a far risuonare quelle loro sonorità così piacevoli e belle, nelle orecchie e
nella memoria.
.
Nessun commento:
Posta un commento