“Non ho mai perseguito l’insolito,
il mai visto, lo straordinario, bensì ciò che c’è di più tipico nella nostra
vita quotidiana.”
La vita quotidiana. Il soggetto
che più di tutti emerge dalle fotografie di Willy Ronis. Sono sul vaporetto per
le “Zitelle” insieme a Sabina, mentre ripenso a questa affermazione del grande
fotografo francese. Mancano pochi minuti al nostro arrivo alla Giudecca e i
primi scorci delle fondamenta sul canale omonimo iniziano ad attirare la mia
attenzione:
La casa dei Tre Oci è
meravigliosa, nelle sue merlettature neogotiche, non da meno la visuale che si
gode da qui guardando il cupolone barocco della Salute:
E’ la celebre coppia parigina che
fa da locandina all’imponente retrospettiva. Fermarsi a guardarla su stampa in
grande formato è godere di una suggestione che va ben oltre il semplice
sfogliarne l’equivalente su di un libro fotografico:
“In fotografia, se si vuole
suggerire l’accumulo degli elementi in movimento, bisogna che tutto sia
raccolto nell’inquadratura seguendo un ordine che rifiuta la confusione, con
una suddivisione equilibrata tra i vari piani e l’insieme in una frazione di
secondo. Per il fotografo che lavora dal vivo, al di fuori da qualsiasi
sensazionalismo, si tratta della sfida più terribile, ma anche la più
gratificante in caso di riuscita”.
La mia visita si alterna fra lo
stupore nella visione delle splendide opere e la curiosità nell’osservare gli
altri visitatori:
Mentre i tre “oci” della casa guardano la Salute
offrendo scorci di estrema bellezza:
Ci sono anche alcune stanze un tempo abitate da un’importante
famiglia del luogo, adesso adibite a museo della memoria (che ai miei occhi
hanno un che di inquietante, non posso negarlo):
“Mi fermo, ancora indeciso, ma risoluto a non
perdere il beneficio di quell’atmosfera speciale. Sento che la grazia mi sarà
concessa solo armandomi di pazienza”. Sta un po’ in questa cosa detta dall’autore
il segreto di gran parte delle sue fotografie, come nella mia preferita fra le
celebri veneziane, davanti la quale la mia emozione cresce a dismisura:
Con la sezione dei nudi si è in
dirittura di arrivo. Il tutto mi pare possa ben accompagnarsi con quest’ultima
citazione: “Una fotografia è una geometria modulata dal cuore.”
Ed è vero, solo un incredibile
equilibrio tra forma e sentimento può generare simili meraviglie. Le ha tanto
apprezzate anche la mia compagna di viaggio che, sul vaporetto per il ritorno,
riposa beata alle calde luci del tardo pomeriggio:
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